"La politica deve investire sull'ambiente, pur nella
consapevolezza che i risultati richiedono tempi lunghi per maturare". Con
queste parole il presidente di Laboratorio Scalo, Anselmo Pizzutelli, ha chiuso
il convegno su ambiente e alimentazione come fattori determinanti per la
salvaguardia e la difesa della salute. "Ma non dimentichiamo - ha esortato
nel suo intervento Teresa Gamucci, direttore delle unità di oncologia di
Frosinone e Sora - che ad incidere sulla qualità del nostro vivere sono anche fumo,
sovrappeso e obesità. Attività fisica e una corretta dieta alimentare sono
fondamentali, oggi come ieri, per tutelare la nostra salute". Tuttavia,
poter seguire un corretto regime dietetico non è sempre impresa facile "perché
insidie, inganni e tranelli, quando facciamo la spesa, sono sempre in agguato"
ha denunciato nella sua relazione Rolando Manfredini, capo del settore
sicurezza alimentare della Coldiretti. "La globalizzazione fa partire e
arrivare merci da tutto il mondo, ma la loro completa tracciabilità è una
chimera. Pensate che il 50% degli alimenti che troviamo negli scaffali non riporta
in etichetta tutte le informazioni necessarie per sapere da dove arrivano, chi
li ha lavorati, trasformati e confezionati. In Italia importiamo ogni anno, ad
esempio, 62 milioni di cosce di maiale, ma non abbiamo gli strumenti di conoscenza
per distinguere il prosciutto autenticamente italiano da quello ricavato da
carne proveniente dall'estero. Importiamo anche 1,5 miliardi di litri di latte a
lunga conservazione, ma poi anch'esso, una volta lavorato sul territorio
nazionale, diventa magicamente italiano. Medesimo discorso per le mozzarelle. Importiamo
un milione di quintali di cagliate, equivalenti a 10 milioni di litri di latte.
Ecco, anche per esigenze di sicurezza alimentare dei consumatori, vorremmo
poter sapere - ha concluso Manfredini - con quale latte viene confezionata la
mozzarella che acquistiamo ogni giorno". Dopo le relazioni di Carlo
Iacovissi e Giuseppe Titti, del comitato scientifico Nutrizione e Salute, è
intervenuto l'assessore regionale all'ambiente, Fabio Refrigeri che, oltre ad annunciare
un piano di valorizzazione della Valle del Sacco, ha anche confermato la volontà
della Regione Lazio di investire 45 milioni di euro sui contratti di fiume per
la riqualificazione dei bacini del Sacco e del Cosa. Aldo Mattia, presidente de
L'impegno, ha rilanciato nel suo saluto la progettualità degli orti urbani
lungo il fiume Cosa (grazie ai finanziamenti del nuovo Psr) e Anselmo Pizzutelli
ha esortato Regione e Ministero a disporre "la mappatura delle fonti di
contaminazione nella Valle del Sacco per indagare con metodologia scientifica
sul nesso tra esposizione e insorgenza di patologie, mettendo in campo risorse
adeguate e controlli rigorosi".
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