Quale
condizione migliore se non quella di realizzare proprio nel tratto adiacente la
Pietrobono un parco urbano che possa coniugare le esigenze della scuola e
quelle dell’intero quartiere Scalo?
Per
cominciare si pensi che la Scuola Pietrobono è la scuola media con maggior
numero di alunni presente nel capoluogo e che il tratto retrostante è uno dei
più belli e ampi dell’intero corso del Fiume Cosa.
Immaginiamo
ora la possibilità di realizzare in quest’area un “laboratorio scientifico”
permanente all’aperto, a costo quasi zero perché offerto dalla natura, da poter
essere utilizzato da tutti gli alunni dell’istituto stesso e non solo. Tale
iniziativa sarebbe utilissima per sensibilizzare i ragazzi sui temi della
conservazione della natura e dello sviluppo sostenibile. Attraverso
l’osservazione diretta gli alunni studierebbero la fauna e la flora che si
sviluppa lungo il fiume e con attività pratiche imparerebbero ad analizzare le
acque fluviali e la determinazione della loro qualità chimica, biologica ed
ecologica. Si cercherebbe in tal modo di sviluppare una mentalità scientifica
attraverso un rapporto dinamico e costruttivo con la realtà del luogo.
Se
a questo aggiungiamo l’installazione di qualche semplice ed economica struttura
per il fitness e magari, livellando
un rettangolo di terreno con due porte si realizzasse un campetto di calcio, avremmo dotato la scuola
anche di una “palestra all’aperto”. Di certo non mancherebbero i ragazzi per
giocare! Palestra che potrebbe essere utilizzata anche da tutti gli sportivi
del quartiere e dell’intera città.
Tale progetto ovviamente avrebbe una notevole
ricaduta anche sul quartiere e sulla sua comunità con la possibilità di vivere
e valorizzare un angolo della città poco conosciuto. Si pensi, infatti, alla
possibilità di parcheggiare l’automobile nei pressi della scuola, ampliando magari
al contempo la strada e risolvendo quindi anche i problemi di viabilità, per
poi immergersi con pochi passi nel verde del Fiume Cosa. Il progetto potrebbe
sembrare ambizioso ma rappresenta solo la voglia di migliorare la situazione
culturale e sociale dell’intera collettività e scacciare dalla mente l’idea che
tutto debba passare attraverso qualche colata di cemento.