mercoledì 21 maggio 2014

Fiume Cosa e Scuola Media Pietrobono, un binomio perfetto

Il Comitato Civico “Laboratorio Scalo” prendendo spunto dall’inaugurazione, avvenuta qualche giorno fa, del grazioso giardino realizzato all’interno della Scuola Media “L. Pietrobono” nell’ambito del progetto Comenius, intende porre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale le potenzialità esistenti tra la Scuola Pietrobono e il retrostante Fiume Cosa.

Quale condizione migliore se non quella di realizzare proprio nel tratto adiacente la Pietrobono un parco urbano che possa coniugare le esigenze della scuola e quelle dell’intero quartiere Scalo?

Per cominciare si pensi che la Scuola Pietrobono è la scuola media con maggior numero di alunni presente nel capoluogo e che il tratto retrostante è uno dei più belli e ampi dell’intero corso del Fiume Cosa.
Immaginiamo ora la possibilità di realizzare in quest’area un “laboratorio scientifico” permanente all’aperto, a costo quasi zero perché offerto dalla natura, da poter essere utilizzato da tutti gli alunni dell’istituto stesso e non solo. Tale iniziativa sarebbe utilissima per sensibilizzare i ragazzi sui temi della conservazione della natura e dello sviluppo sostenibile. Attraverso l’osservazione diretta gli alunni studierebbero la fauna e la flora che si sviluppa lungo il fiume e con attività pratiche imparerebbero ad analizzare le acque fluviali e la determinazione della loro qualità chimica, biologica ed ecologica. Si cercherebbe in tal modo di sviluppare una mentalità scientifica attraverso un rapporto dinamico e costruttivo con la realtà del luogo.

Se a questo aggiungiamo l’installazione di qualche semplice ed economica struttura per il fitness e magari, livellando un rettangolo di terreno con due porte si realizzasse un campetto di calcio, avremmo dotato la scuola anche di una “palestra all’aperto”. Di certo non mancherebbero i ragazzi per giocare! Palestra che potrebbe essere utilizzata anche da tutti gli sportivi del quartiere e dell’intera città.
 
Tale progetto ovviamente avrebbe una notevole ricaduta anche sul quartiere e sulla sua comunità con la possibilità di vivere e valorizzare un angolo della città poco conosciuto. Si pensi, infatti, alla possibilità di parcheggiare l’automobile nei pressi della scuola, ampliando magari al contempo la strada e risolvendo quindi anche i problemi di viabilità, per poi immergersi con pochi passi nel verde del Fiume Cosa. Il progetto potrebbe sembrare ambizioso ma rappresenta solo la voglia di migliorare la situazione culturale e sociale dell’intera collettività e scacciare dalla mente l’idea che tutto debba passare attraverso qualche colata di cemento.