venerdì 18 dicembre 2015

Presepe a Fontana Tonica

 
Un fiume di gente. Centinaia di cittadini hanno assistito ieri mattina, assiepati lungo le sponde del Cosa, a Frosinone, al posizionamento del presepe acquatico. Un successo popolare per certi versi inatteso, vista la concomitanza della cerimonia con l’ultima domenica utile per lo shopping natalizio e con la partita di calcio del pomeriggio che, per esigenze di pubblica sicurezza, ha paralizzato la città. Eppure, in località Fontana Tonica, fin dalle prime ore del mattino si sono riversati gruppi di amici, famiglie, comitive per vivere in prima persona il debutto di una iniziativa – voluta dalle associazioni cittadine L’Impegno e Laboratorio Scalo – mai promossa prima nel capoluogo. I primi ad arrivare sul posto sono stati il maestro Fausto Roma, autore del presepe e Gerardo Mattia, coordinatore dei sub entrati in acqua per posizionarlo, e ancorarlo, nel punto più profondo del fiume. Nel frattempo, da piazzale Europa si è snodata la corsa non agonistica condivisa da sessanta atleti tra corridori, podisti e cicloamatori. “L’idea che ci ha mosso è stata quella di fare un dono a Frosinone e penso, a giudicare dalla partecipazione popolare, che sia stato gradito. È stata una grande domenica di festa – ha detto nel suo saluto Aldo Mattia, presidente de L’Impegno – come quella vissuta in primavera quando, ultimata la bonifica della località, abbiamo restituito il fiume ai cittadini dopo decenni di abbandono. Non è un caso se abbiamo scelto di collocare il nostro presepe proprio qui. Questo per noi è il primo nucleo del futuro parco urbano del Cosa, ci auguriamo che Comune e Provincia vogliano velocizzare il contratto di fiume per avviare la complessiva riqualificazione del bacino. Ci sono in ballo anche i fondi europei del nuovo Piano di sviluppo rurale che vogliamo sfruttare per finanziare la nascita degli orti urbani. Sarebbe un peccato sprecare una così ghiotta occasione – ha concluso Mattia – per riprenderci il fiume e dare ossigeno all’economia cittadina”. Appello lanciato al sindaco Nicola Ottaviani, al presidente della Provincia Antonio Pompeo, alla senatrice Maria Spilabotte e al vicesindaco Francesco Trina presenti alla cerimonia. “In primavera – ha annunciato proprio Trina – ci metteremo al lavoro per prolungare il percorso pedonale di Fontana Tonica fino alle spalle della scuola Pietrobono”. A benedire il presepe galleggiante è stato don Stefano Di Mario, consigliere ecclesiastico della Coldiretti. “Oggi celebriamo un anno di attività messe in campo, in sinergia, per il recupero di questi luoghi. Qui – ha aggiunto Anselmo Pizzutelli, presidente di Laboratorio Scalo – abbiamo organizzato tanti eventi che hanno fatto conoscere il fiume e aiutato a ricordare quanti ne avevano perso la memoria. Nei fatti è come se, grazie al lavoro delle nostre due associazioni, il contratto del fiume Cosa avesse già mosso i suoi primi passi, anticipando i tempi della politica. Ora è tempo di finalizzare la progettualità. Il nostro pressing nei confronti delle amministrazioni proseguirà nel nuovo anno, perché comunque questo è un progetto condiviso, partecipato con le realtà locali e con il mondo dell’associazionismo locale. Ma è chiaro che adesso le risposte deve darle la politica. E la sola risposta che tutti attendiamo – ha concluso Pizzutelli – non è altro che la quanto più rapida approvazione del contratto di fiume”. Il presepe galleggiante resterà nel fiume fino alla fine del periodo festivo. Quasi come un monito. Un invito a voler recuperare, oltre al calore della festa cristiana e dei suoi valori, anche il dovere civico che, passata l’ubriacatura dell’industrializzazione selvaggia e crollato il mito della ricchezza a buon mercato, spinge sempre più decisamente le comunità verso la riscoperta e salvaguardia dell’ambiente, della terra, delle acque.
 
 







 


Un presepe nelle acque del fiume Cosa. È la nuova iniziativa delle associazioni L'impegno e Laboratorio Scalo per il Natale di Frosinone. La natività, opera del maestro Fausto Roma, verrà collocata dai sub nel punto più profondo del tratto di fiume che bagna località Fontana Tonica, in via Fontana Unica, che i due sodalizi hanno elevato a luogo simbolo di quello che dovrà essere il primo nucleo del parco urbano del Cosa. "È il nostro dono alla città, il nostro contributo alla magia delle festività natalizie. La scelta del luogo non è casuale. Fontana Tonica - spiega Aldo Mattia, presidente de L'Impegno - ha ospitato tutte le iniziative che abbiamo finora promosso per spronare i Comuni, la Provincia e la Regione Lazio a concludere in fretta il procedimento amministrativo per l'approvazione del contratto di fiume. Siamo a un punto di non ritorno. La riqualificazione del Cosa è attesa da tutta la città. Chi pensasse di disimpegnarsi - conclude Mattia - ne risponderebbe ai cittadini di Frosinone e di una intera provincia". "Qui è nata la nostra idea di recuperare il fiume, grande risorsa della comunità locale. Qui a Fontana Tonica - aggiunge il presidente di Laboratorio Scalo, Anselmo Pizzutelli - abbiamo lavorato per ripulire i luoghi e allestire il percorso che tanti cittadini e scolaresche hanno frequentato, nella bella stagione, per passeggiare in un contesto che rievoca la storia recente della nostra città. Il presepe è un monito e un richiamo alle coscienze degli amministratori che si sono impegnati pubblicamente a collaborare per la rinascita del fiume". La domenica di festa inizia alle 8.30 con una corsa non agonistica aperta a tutti i cicloamatori e maratoneti desiderosi di partecipare. Poi, tutti sulle sponde del fiume per assistere alla posa, da parte dei sub coordinati da Gerardo Mattia, del presepe artistico nelle acque del Cosa. Seguirà la benedizione di don Stefano Di Mario, consigliere ecclesiastico della Coldiretti e il rinfresco curato dai produttori della Coldiretti soci di Campagna Amica. La cerimonia sarà accompagnata dai canti del coro Cai. Partecipano all'evento i gruppi Il Corridore, Endurance Training, Nordic Walking e La Compagnia dei Viandanti.  

venerdì 11 dicembre 2015

Faone di Santa Lucia

Anche a Frosinone la notte di Santa Lucia è stata rischiarata dalle fiamme dei falò accesi nel quartiere Scalo. La millenaria tradizione dei fuochi della notte del 13, dedicati alla santa protettrice della vista, è stata riproposta con successo dai volontari del Laboratorio Scalo e dell’associazione L’Impegno. Domenica, al calare delle tenebre, un lungo corteo ha illuminato con la luce delle fiaccole le principali strade dello Scalo per dare fuoco alle pire allestite, già dal pomeriggio, davanti le case delle famiglie che hanno voluto condividere la riscoperta di un antico e suggestivo rito. Tra la curiosità di passanti e automobilisti, il corteo ha attraversato via Verdi, via Ceccano, via Gaeta Vecchia, via San Giuliano, Colle Timio, Valle Fioretta e via Selvotta. Il gruppo si è compattato nel piazzale della stazione per poi procedere in direzione di via Puccini per l’accensione dell’ultimo e più grande falò preparato nel cortile dello storico mulino Papetti dove, fino a una decina di anni fa, Enrico, da tutti conosciuto come Richetto, macinava il grano. Una grande festa popolare che, al suo debutto, ha coinvolto un intero quartiere, con centinaia di persone scese in strada per unirsi al corteo, banchettare con frittelle, crostate, broccoli e vino rosso e cantare stornelli sulle note di un organetto. A salutare il gruppo al suo arrivo al mulino Papetti sono stati anche il sindaco Nicola Ottaviani e il suo vice, Francesco Trina. “È stato divertente, emozionante e onestamente – ha commentato Anselmo Pizzutelli, presidente del Laboratorio Scalo – non mi aspettavo, trattandosi di una novità, una così massiccia partecipazione popolare. Tutto il quartiere ha risposto ed è stato bello sentire il calore dell’affetto delle tante famiglie che abbiamo salutato durante il nostro giro e che nel pomeriggio avevano preparato le cataste di legname da accendere tutti insieme, come si faceva un tempo. L’anno prossimo faremo il bis. E sono pronto a scommettere che l’iniziativa farà breccia anche in altri quartieri della città”.