Anche a Frosinone la notte di Santa Lucia è stata rischiarata
dalle fiamme dei falò accesi nel quartiere Scalo. La millenaria tradizione dei
fuochi della notte del 13, dedicati alla santa protettrice della vista, è stata
riproposta con successo dai volontari del Laboratorio Scalo e dell’associazione
L’Impegno. Domenica, al calare delle tenebre, un lungo corteo ha illuminato con
la luce delle fiaccole le principali strade dello Scalo per dare fuoco alle
pire allestite, già dal pomeriggio, davanti le case delle famiglie che hanno
voluto condividere la riscoperta di un antico e suggestivo rito. Tra la curiosità
di passanti e automobilisti, il corteo ha attraversato via Verdi, via Ceccano,
via Gaeta Vecchia, via San Giuliano, Colle Timio, Valle Fioretta e via
Selvotta. Il gruppo si è compattato nel piazzale della stazione per poi
procedere in direzione di via Puccini per l’accensione dell’ultimo e più grande
falò preparato nel cortile dello storico mulino Papetti dove, fino a una decina
di anni fa, Enrico, da tutti conosciuto come Richetto, macinava il grano. Una
grande festa popolare che, al suo debutto, ha coinvolto un intero quartiere,
con centinaia di persone scese in strada per unirsi al corteo, banchettare con
frittelle, crostate, broccoli e vino rosso e cantare stornelli sulle note di un
organetto. A salutare il gruppo al suo arrivo al mulino Papetti sono stati
anche il sindaco Nicola Ottaviani e il suo vice, Francesco Trina. “È stato
divertente, emozionante e onestamente – ha commentato Anselmo Pizzutelli,
presidente del Laboratorio Scalo – non mi aspettavo, trattandosi di una novità,
una così massiccia partecipazione popolare. Tutto il quartiere ha risposto ed è
stato bello sentire il calore dell’affetto delle tante famiglie che abbiamo
salutato durante il nostro giro e che nel pomeriggio avevano preparato le
cataste di legname da accendere tutti insieme, come si faceva un tempo. L’anno
prossimo faremo il bis. E sono pronto a scommettere che l’iniziativa farà
breccia anche in altri quartieri della città”.
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