Come Regione Lazio siamo pronti a fare la nostra parte. Nei
giorni scorsi abbiamo aderito, con delibera di giunta, alla Carta nazionale sui
Contratti di Fiume. Considerato che qui a Frosinone, grazie alla spinta
propulsiva delle associazioni cittadine, esiste già un protocollo d’intesa,
credo che il nostro primo intervento potrà riguardare proprio il fiume Cosa. Lo
trasformeremo da problema a risorsa”. Così l’assessore regionale all’ambiente,
Fabio Refrigeri, all’assemblea organizzata da Aldo Mattia e Anselmo Pizzutelli,
presidenti de L’Impegno e di Laboratorio Scalo. Presenti, tra gli altri, anche
il consigliere regionale Mauro Buschini, il presidente della Provincia Antonio
Pompeo, il sindaco di Anagni Fausto Bassetta, il direttore della Coldiretti
Saverio Viola e i rappresentanti delle associazioni Frosinone 2020, Via
Maria-Fiume Cosa, Legambiente, Frosinone 03100, Frosinone Bella e Brutta,
Salviamo il Paesaggio, Avis, Adolas, Gasp, Cai, Sei di Frosinone Se, Wwf,
Sylvatica e Società Operaia Mutuo Soccorso. “La Regione Lazio è pronta ad
investire 50 milioni di euro per recuperare e valorizzare i corsi fluviali,
intervenendo – ha aggiunto Refrigeri – sulla depurazione delle acque, ma anche
sulla riqualificazione delle aree urbane attraversate dai fiumi”. Il protocollo
d’intesa è stato firmato, nei mesi scorsi, da Provincia, XII Comunità Montana,
Università, Coldiretti, Sindacati, dai Comuni rivieraschi di Frosinone,
Guarcino, Vico, Collepardo, Alatri, Veroli, Ceccano e dal Coordinamento delle associazioni
cittadine. Ora dovrà essere nominato il Comitato Tecnico, organismo che avrà il
compito di raccogliere in un documento tutti i dati e le informazioni
sull’assetto idraulico e idrografico del fiume Cosa. “Il passaggio conclusivo –
ha spiegato Anselmo Pizzutelli – prevede la presentazione e la sottoscrizione
del Contratto di Fiume come strumento di gestione non solo dell’asta fluviale
del Cosa, ma dell’intero suo bacino idrografico. Crediamo che Frosinone abbia
tutte le carte in regola per essere, nel Lazio, il progetto pilota”. “La
stesura del protocollo e questo primo confronto con l’assessore Refrigeri, che
ha accettato di buon grado il nostro invito – ha commentato Aldo Mattia – sono
la dimostrazione che i risultati concreti arrivano quando si è capaci di sviluppare
una sinergia globale. Oggi rivendichiamo il merito di avere creduto nella
volontà di raggruppare in un unico, forte e autorevole Coordinamento tutte le
associazioni che hanno a cuore il futuro di Frosinone e il benessere dei suoi
abitanti”. “La grande prova fornita dall’associazionismo ci spinge, come
istituzione, a raccogliere la sfida. La Regione Lazio – ha detto il consigliere
Mauro Buschini – è pronta a condividere da subito il progetto, investendo le
risorse che saranno necessarie per riqualificare il fiume Cosa. E mai come
questa volta Frosinone, grazie soprattutto alla spinta delle associazioni,
parte favorita rispetto ad altri territori”. Antonio Pompeo, dal canto suo, ha confermato
la disponibilità della Provincia a continuare a svolgere il ruolo di
istituzione capofila della progettualità promossa dalle associazioni
“nonostante le incertezze finanziarie e il destino altrettanto incerto di
questo ente”.
L.F.
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