martedì 3 febbraio 2015

L'Assessore Regionale Fabio Refrigeri all'incontro organizato dall'Associazione L'Impegno e Laboratorio Scalo

Come Regione Lazio siamo pronti a fare la nostra parte. Nei giorni scorsi abbiamo aderito, con delibera di giunta, alla Carta nazionale sui Contratti di Fiume. Considerato che qui a Frosinone, grazie alla spinta propulsiva delle associazioni cittadine, esiste già un protocollo d’intesa, credo che il nostro primo intervento potrà riguardare proprio il fiume Cosa. Lo trasformeremo da problema a risorsa”. Così l’assessore regionale all’ambiente, Fabio Refrigeri, all’assemblea organizzata da Aldo Mattia e Anselmo Pizzutelli, presidenti de L’Impegno e di Laboratorio Scalo. Presenti, tra gli altri, anche il consigliere regionale Mauro Buschini, il presidente della Provincia Antonio Pompeo, il sindaco di Anagni Fausto Bassetta, il direttore della Coldiretti Saverio Viola e i rappresentanti delle associazioni Frosinone 2020, Via Maria-Fiume Cosa, Legambiente, Frosinone 03100, Frosinone Bella e Brutta, Salviamo il Paesaggio, Avis, Adolas, Gasp, Cai, Sei di Frosinone Se, Wwf, Sylvatica e Società Operaia Mutuo Soccorso. “La Regione Lazio è pronta ad investire 50 milioni di euro per recuperare e valorizzare i corsi fluviali, intervenendo – ha aggiunto Refrigeri – sulla depurazione delle acque, ma anche sulla riqualificazione delle aree urbane attraversate dai fiumi”. Il protocollo d’intesa è stato firmato, nei mesi scorsi, da Provincia, XII Comunità Montana, Università, Coldiretti, Sindacati, dai Comuni rivieraschi di Frosinone, Guarcino, Vico, Collepardo, Alatri, Veroli, Ceccano e dal Coordinamento delle associazioni cittadine. Ora dovrà essere nominato il Comitato Tecnico, organismo che avrà il compito di raccogliere in un documento tutti i dati e le informazioni sull’assetto idraulico e idrografico del fiume Cosa. “Il passaggio conclusivo – ha spiegato Anselmo Pizzutelli – prevede la presentazione e la sottoscrizione del Contratto di Fiume come strumento di gestione non solo dell’asta fluviale del Cosa, ma dell’intero suo bacino idrografico. Crediamo che Frosinone abbia tutte le carte in regola per essere, nel Lazio, il progetto pilota”. “La stesura del protocollo e questo primo confronto con l’assessore Refrigeri, che ha accettato di buon grado il nostro invito – ha commentato Aldo Mattia – sono la dimostrazione che i risultati concreti arrivano quando si è capaci di sviluppare una sinergia globale. Oggi rivendichiamo il merito di avere creduto nella volontà di raggruppare in un unico, forte e autorevole Coordinamento tutte le associazioni che hanno a cuore il futuro di Frosinone e il benessere dei suoi abitanti”. “La grande prova fornita dall’associazionismo ci spinge, come istituzione, a raccogliere la sfida. La Regione Lazio – ha detto il consigliere Mauro Buschini – è pronta a condividere da subito il progetto, investendo le risorse che saranno necessarie per riqualificare il fiume Cosa. E mai come questa volta Frosinone, grazie soprattutto alla spinta delle associazioni, parte favorita rispetto ad altri territori”.  Antonio Pompeo, dal canto suo, ha confermato la disponibilità della Provincia a continuare a svolgere il ruolo di istituzione capofila della progettualità promossa dalle associazioni “nonostante le incertezze finanziarie e il destino altrettanto incerto di questo ente”.
                                                                                                                                  L.F.

 





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